Cultura. Lavoratori in piazza, Sangiorgi (Stati Generali): aprire tavolo
Il patron del MEI: serve una legge sulla musica

La cultura scende in piazza. E lo fa sabato 27 giugno, dalle ore 14 alle ore 18 a Roma, piazza Santi Apostoli, con una manifestazione nazionale Spettacolo e Cultura, indetta da lavoratrici e lavoratori dello spettacolo, delle arti e della cultura, associazioni, realta’, imprese dello spettacolo e della cultura riuniti in coordinamenti territoriali e settoriali.

L’emergenza sanitaria ha dato un duro colpo al settore degli spettacoli dal vivo. Lavoratrici e lavoratori, tra le altre cose, chiedono:

– l’immediata attivazione di un reddito di continuita’ che traghetti il comparto culturale fino alla ripresa piena dei singoli settori;
– un tavolo di confronto tecnico-istituzionale permanente fra gli stessi lavoratori auto-organizzati e i sindacati, il Governo, le istituzioni, che possa avviare radicali riforme legislative in tema di spettacolo, arte e cultura.

In piazza anche gli Stati Generali della Musica: “Sabato scendiamo in piazza a Roma per questo appuntamento nazionale dei vari coordinamenti che avevano protestato il 30 maggio in 15 citta’ italiane. Noi, avevamo gia’ aderito a quello di Bologna”, spiega all’agenzia Dire Giordano Sangiorgi, Patron del Mei e coordinatore degli Stati Generali della Musica Indipendente ed
Emergente.

“Condividiamo un principio che deve essere chiaro a tutti: questa e’ un’occasione per riformare il settore – continua Sangiorgi – per dare sostegno e gambe al codice dello spettacolo dal vivo, con fondi e risorse certe. All’interno, per quanto ci riguarda, una legge sulla musica che dia a questo settore un quadro certo, normativo, giuridico, legislativo di ammortizzatori sociali per imprese e lavoratori che vi operano, come qualunque altro settore lavorativo del paese.

E poi l’istituzione di un tavolo con tutti i protagonisti del settore, per stare aggiornati giorno per giorno, per intervenire in un settore che ha bisogno di aggiornamenti, fatti non solo da parte della burocrazia, dei ministeri, ma con interventi dei tecnici esperti del settore”.

Per Sangiorgi la riapertura del 15 giugno “ha dato un segnale positivo, di speranza al settore. Le difficolta’ ci sono, sono ripartiti solo i grandi festival. Poi, ci sono altre iniziative con la presenza di Regioni e Comuni. Gran parte degli eventi e’ ancora ferma e non sa che pesci prendere. C’e’ chi non ha aperto, chi sta pensando a qualche rassegna. Certo e’ che dal punto di vista economico, si presenta estate che avra’ segno negativo per tutti”.

26 giugno 2020