Dopo il successo radiofonico dei singoli “Western People” e “M.P.” il gruppo punk rock presenta il primo album

 

Dal 18 gennaio sarà disponibile in download digitale e sulle piattaforme streaming “Tropic of dancer”, album di debutto dei veneti The Boylers. Otto brani di punk rock sincero, dai testi senza peli sulla lingua e rigorosamente in inglese. <<Schietto, diretto, edonista, senza fronzoli…niente retorica, dirlo chiaro! – Racconta il gruppo – In troppi predicano bene e razzolano male. Da noi, niente prediche. Si suona e quello che viene ce lo godiamo. Questo è lo spirito del disco. I brani parlano di storie vere, relazioni sbagliate, amore e dolore, ma anche di feste, della ricerca del piacere, dei vizi umani e del casino che questi portano nella vita di ciascuno di noi.>>

The Boylers

“Tropic of dancer”, il cui titolo è ispirato al romanzo d’esordio di Henry Miller “Tropic of cancer”, arriva dopo la pubblicazione dei singoli “Western people” e “M.P.”, entrambi accolti con entusiasmo dalle emittenti radiofoniche e dalla critica. Il disco è stato registrato, mixato e masterizzato da Alfredo “Epi” Gentili e Matteo Gori presso Go Down studio.

Pulsioni. È questo il carburante che alimenta il motore dei The Boylers fin dal 2009, quando Nicola Lodo (basso), Diego Avanzo (chitarra) e Fabio “Pastina” Benetti (batteria) fondano una band votata al solo desiderio di emulare le divinità del Rock n Roll, della New Wave e del Post Punk. Il gruppo prende coraggio, si concretizza nella realtà che circonda l’umida e nebbiosa cittadina di Adria (Rovigo…), ma lo scorrere del tempo vuole presto una metamorfosi della formazione: Mirco Bellini si conferma come frontman, a Christian e Nicola subentrano Marco Nichil (chitarra) e Mattia Buzzarello (basso). Ci vuole un po’, ma la boy band di Bollitori comincia a macinare idee, finché, fra una bevuta e una diffida, fra una festa degradante e un’altra bevuta, saltano fuori i primi riff, le prime storie da urlare, i primi pezzi. Il progetto non si ferma mai: negli anni si susseguono i live, il duro lavoro in sala prove, le prime demo low budget.

Non tardano ad arrivare difficoltà e delusioni, ma sono quelle a ispirare e motivare quei cinque, perché se gli remi contro, quelli poi vogliono spaccare di più. E con l’impegno arrivano le soddisfazioni: fanno da spalla un paio di volte a Marky Ramone, agli Hot Head Show e ai White Cowbell Oklahoma; nel 2015 Emergenza Festival li decreta una delle migliori band del Veneto, mandandoli a suonare al Viper Club di Firenze e all’Alcatraz di Milano, dove si aggiudicano il decimo posto. Gasati, carichi e pronti, in due giorni registrano il loro primo disco “Tropic of Dancer” al Go Down Studio e sono pronti a lanciare il loro primo singolo ufficiale, “Western People”, al quale fa seguito “ss”, entrambi pubblicati a fine 2017. E comunque, nelle paludi della bassa, se suoni è davvero dura: quello è il delta del Po, mica del Mississippi…

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03 Gennaio 2018