“Sono quel bambino” è il nuovo singolo di Dario Margeli

Quando siamo bambini e ancora non conosciamo i problemi della vita, non abbiamo paura del futuro. La canzone “Sono quel bambino” di Dario Margeli vuole farci ricordare quella sensazione di libertà dalla paura.

Ascolto Spotify

C’è il video della canzone su YouTube

Il nostro vero sé è quella consapevolezza che vede gli eventi buoni e cattivi andare e venire. Il puro sé è ancora lì quando cresciamo. È solo coperto dalle nostre brutte esperienze. La canzone vuole aiutare l’ascoltatore a raggiungere la luce della coscienza.

La musica di “Sono quel bambino” è nello stile della musica conosciuta come Synthwave, simile a canzoni popolari come “Nightcall” di Kavinsky e musica per videogiochi ascoltata in giochi come “Grand Theft Auto”. La musica è ballabile, veloce e ha vibrazioni allegre. I molti strati di sintetizzatori sono suonati dal musicista Francisco Villafuerte che ha creato un’atmosfera futurista. Ha accattivanti linee di sintetizzatore melodico per l’arrangiamento.

Dario Margeli che ha scritto la musica ei testi, di solito fa registrazioni orientate alla chitarra. Per questo motivo la melodia che ha creato per questa canzone mantiene la canzone connessa con la sensibilità dell’indie rock. Ricordiamo che Battiato usava anche i sintetizzatori pur riuscendo comunque a fare appello agli appassionati del rock. Fa venire voglia all’ascoltatore di cantare la canzone perché ha degli agganci melodici accattivanti.

Tratto dal testo della canzone:
“Sono quel bambino che non aveva paura di niente
che giocava per ore sul tetto senza pensare al domani
Sono quel bambino, senza nessuna preoccupazione
che si arrampicava sugli alberi, a vedere il panorama, senza pensare al domani
Sono quel bambino, che resta lo stesso
mentre gli eventi vanno e vengono

Testo e musica della canzone sono di Dario Margeli.

Nei forum dell’indie rock italiano si parlava di Dario Margeli già nel 2011 con la sua canzone “Niente importa tanto”. Ma i lettori erano più interessati alla ragazza nel video che alla musica. Nella stampa musicale si parlava con umorismo dei testi di protesta delle sue canzoni. Con gli anni la scena musicale italiana è cambiata. Ora gli artisti indie rock cantano d’amore e delle ragazze che amano allo stesso modo dei cantanti solisti pop che hanno sostituito. Dario si è rifiutato di cantare d’amore romantico e ha invece cambiato la sua musica per servire allo scopo di diventare una persona migliore. I testi hanno iniziato a parlare di insegnamenti spirituali e di auto-aiuto. Anche la musica è diventata meno aggressiva. Aveva una canzone “Suffering is optional”, in stile Smooth Jazz in rotazione in molte stazioni radio negli Stati Uniti. Le giovani band, i cui membri vivono ancora con le loro famiglie, possono andare in tournée. Dario invece combina il suo lavoro d’ufficio diurno con la sua attività musicale di notte o nei fine settimana. Dato che ha meno opportunità di scrivere e registrare canzoni, vuole che la sua canzone sia come un mantra positivo. È consapevole di ciò che è popolare tra il pubblico indie di oggi, ma è sempre connesso alla musica che ha sentito quando era un bambino. Musica che suonava su vinile e che conserva ancora. Funk come The Gap Band, disco come Giorgio Moroder, ambient guitar rock come Echo and the Bunnymen e leggendari cantautori italiani degli anni ’70 come Antonello Venditti.

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31 ottobre 2021