Prometheus Journey
una sinfonia visiva mostra il viaggio verso il prossimo futuro
Keep listening to discover the universe
Una sinfonia visiva caratterizza il nuovo progetto artistico che unisce il suono dei musicisti Eloisa Manera e Stefano Greco con le visioni artistiche di Stefano De Felici e Federico Mazza di Almost Videolab

Prometheus Journey è un film e un progetto tripartito, composto da una performance live, un cortometraggio e un sito web. La prima fase del progetto, è caratterizzata da un video che unisce arte e scienza e mostra il primo capitolo della narrazione, la prima fase di un viaggio verso il futuro.

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«Prometheus Journey inizia con un volo radente sulle pagine di un libro antico, la partenza di un viaggio di scoperta guidati dalle tracce sonore emesse dall’Universo. Un’ascesa in profondità, attraverso gli strati della memoria geologica, avvolti da miriadi di corpi celesti che seguono orbite ipnotiche, diretti verso i confini della tecnologia dove si confondono i limiti spazio temporali tra biologico e geologico». Stefano De Felici

Prometheus Journey©

Analogico/digitale, acustico/elettronico, micro/macroscopico, ordine/disordine, sono alcune delle dicotomie che entrano in gioco nella dialettica sonora e concettuale di questo film, realizzato senza l’ausilio di effetti speciali e, anzi, riscoprendo e riadattando tecniche artigianali nella ricostruzione dell’infinitamente grande attraverso l’infinitamente piccolo.

Lo stretto collegamento con la scienza è suffragato da Roberto Paura, direttore dell’Italian Institute for the Future (IIF), organizzazione no-profit che collabora con il World Futures Studies Federation che sostiene apertamente il progetto: «Immaginare il nostro lontano futuro è una delle imprese più difficili per la mente umana, abituata ad affrontare il presente giorno per giorno.

Per questo è importante puntare su opere evocative come il cortometraggio di Stefano De Felici, che ci spingono a riflettere sul destino della civiltà umana, sui rischi dell’Antropocene e sulle possibilità di trasformarci in una specie multiplanetaria. Non solo: De Felici enfatizza nel video il concetto che la sopravvivenza della nostra civiltà è legato alla preservazione della conoscenza accumulata nei millenni.

Se è vero che “in principio era il Verbo”, cosa ne sarà di noi se la parola scritta andasse irrimediabilmente perduta? Eppure è un rischio che corriamo affidando all’etereo mondo digitale tutta l’informazione prodotta negli ultimi anni. Vint Cerf, tra i “padri” di Internet, ha messo in guardia dal rischio di un buco nero digitale se dovessimo perdere la memoria riversata sul web. Oggi molti esperti si occupano di elaborare sistemi per preservare la conoscenza della civiltà in caso di catastrofe.

Prometheus Journey – video ©

Lungi dall’essere esercizi di pessimismo, questi scenari ci aiutano a proiettarci su lungo periodo e anticipare i rischi a venire. Con l’Italian Institute for the Future abbiamo quindi voluto contribuire con suggestioni e idee all’elaborazione di “Prometheus”»

Grazie all’Italian Istitute for the Future (https:// www.instituteforthefuture.it/) e al suo direttore Roberto Paura, è stato realizzato un piccolo e prezioso network che ha già coinvolto il Center for Near Space con la complicità dell’Ing. aeronautico Gennaro Russo e Future Fiction grazie all’ interessamento dello scrittore e editore Francesco Lo Verso (link).

Il video nasce in collaborazione con il duo musicale Phase Duo, composto da Stefano Greco (elettronica, monochord) ed Eloisa Manera (violino e composizione) portatore di un linguaggio originale che ben si amalgama con la sperimentazione visiva realizzata da i videoartisti Stefano De Felici e Federico Mazza di Almost Videolab.

“Prometheus journey”, infatti, è la prima traccia di S/T, un disco con una forte identità anche rispetto ai nuovi approcci della musica da film e alle colonne sonore, quasi come fosse già la sonorizzazione di un lungometraggio immaginario nello spazio infinito.

Prometheus Journey©

«Grazie alla collaborazione con Phase Duo il progetto ha trovato una traiettoria di sviluppo sonora e musicale ideale. A cavallo tra analogico e digitale le invenzioni di Eloisa Manera e Stefano Greco hanno profondamente influenzato la realizzazione di Prometheus Journey, tanto da poterlo definire una sinfonia visiva» Stefano Felici

«Il mito di Prometeo è per noi il viaggio dell’uomo stesso che tramite memoria, intelligenza e l’uso della tecnologia cerca dolorosamente di raggiungere la conoscenza, nonostante sia contro l’ordine divino precostituito. Una sinfonia di loop elettroacustici e digitali dipingono perpetue cadute e rinascite a tinte epiche, mentre il violino si staglia con una melodia eterea che viaggia al di sopra di una cupa ed eterna pulsazione» Eloisa Manera

8 novembre 2019