“Spaghetti Blues” è da oggi disponibile su Spotify, I-Tunes e su tutti i digital stores insieme a due remix curati da Jay n Ar e Distilled Noise

 

Oggi, venerdì 09 marzo, esce nelle radio “Spaghetti Blues”, singolo apripista che precede di qualche giorno l’uscita del nuovo album “50/50”, di Mora & Bronski, il duo composto da Fabio Mora e Fabio Ferraboschi. “Spaghetti Blues” è da oggi disponibile su Spotify, I-Tunes e su tutti i digital stores insieme a due remix curati da Jay n Ar e Distilled Noise!

Mora & Bronski affondano le mani nel fango della musica afroamericana in cerca di una loro identità ripescando e mischiando le carte su di un tavolo dove si gioca – appunto – tra sfumature blues & folk a stelle e strisce e il cantautorato italiano. Non a caso menzionano Muddy Waters, Carosone, Johnny Cash e Modugno, immaginandoli chiacchierare tra le mura di uno studio di registrazione, intrattenuti da Buscaglione alle prese con drink offerti da Robert Johnson!

A questo riguardo la band dichiara: “Siamo rapiti dal blues, dalle radici della musica afroamericana e da tutte quelle canzoni che ci smuovono l’anima. E siamo italiani, nati dentro questo immenso bacino di storia e cultura, di arte e di vita! Così contaminiamo il mondo della canzone cantautorale, che è parte fondamentale del nostro background, e la tingiamo di toni scuri, creando alcune “zone d’ombra” dove prima magari non c’erano. Sporchiamo le nostre emozioni con un mix di colori a tinte forti. Forse anche in grado di disturbare…c’è un graffio alla base di tutto. Un messaggio urlato sottovoce, accompagnato da una chitarra e poco più! Il blues alla fine cos’è? È un sentimento, un movimento emotivo che smuove le montagne, che si trasforma e tiene dentro di sé un’enorme energia.

Il blues è uno stato d’animo…
Non ha una sola direzione…
Non ha una sola casa…
Non ha una sola Terra…
Le ha tutte…
Appartiene a tutti, il Blues.
Fa parte di noi, da sempre.
Perché parte dal primo respiro, dal primo battito del cuore di ogni persona.
Che poi, lo si senta o meno dipende da quanto uno è in grado di ascoltarsi…
Perché il blues parla sottovoce a volte, e a volte urla…ma tu, tu devi essere in grado di sentire”.

9 Marzo 2018