La cantautrice toscana debutta con un disco prodotto da Valter Sacripanti e suonato con grandi musicisti come Giuseppe Barbera. Una riflessione matura sull’amore e le relazioni Cento passi avanti: il nuovo album di Carla Magnoni

Cento passa avanti
Carla Magnoni
9 brani | 30 minuti
(distr. digitale Amuse)

«Mi considero un autore un po’ fuori moda… nel senso che mi piacciono i concetti espressi che lasciano però aperta la via ad altre varie ed eventuali letture, mi piace sempre mettere del pensiero nei miei testi, mi piace dare un peso ad ogni parola. Adoro la lingua italiana e sono (o spero di essere) tra quegli autori che oltre che al significato ricercano il suono delle parole. Non sono una cultrice dell’usa e getta, nella mia vita come anche nella musica. Mi piace lavorare, investire, lasciare decantare, credo che la musica abbia bisogno di tempo come alcuni vini, per maturare. Tutto questo è assolutamente fuori moda, lo so, ma per me l’importante è essere coerente con quello che sento». Fuori moda? Probabilmente, ma di sicuro l’amore per la parola, per il significato e per il suono, espresso da una donna di musica come Carla Magnoni, è il segreto di Cento passi avanti.

Carla-Magnoni

Carla Magnoni

Dopo l’uscita dei singoli Notte insonne e Quello che non sai fare, Carla Magnoni debutta con Cento passi avanti, un sentito, appassionato e rappresentativo lavoro d’esordio per la musicista toscana, con il quale attraversa ed esplora il mondo dei sentimenti nella contemporaneità, le relazioni, l’amicizia e l’amore, in particolare, come dichiara lei stessa, «l’empatia e il rispetto, i sentimenti maturi ma anche i diritti e i doveri. È il tentativo di ricerca di ciò che è buono e giusto in un mondo dove tutto viene messo in discussione, dove anche i basilari diritti umani non sono scontati, dove spesso le buone emozioni si perdono nella paura di apparire banali, prevedibili e persino buonisti. È la riscoperta di valori fondamentali: saper ascoltare, godere dei momenti di silenzio, rispettare e aiutare gli altri cominciando però da se stessi, lasciarsi prendere dalla confusione dell’innamoramento, saper imparare dai propri errori per diventare liberamente e serenamente grandi».

Nove canzoni che attraversano spazi privati e pubblici, scritte da una musicista, ancor prima che cantautrice. Cento passi avanti racchiude il suo mondo espressivo, il suo universo di valori, con il filo conduttore dell’amore”visto nelle sue varie forme, dall’amore di coppia all’amore e il rispetto per se stessi,, all’amore malato, all’empatia, l’amore che nasce con la sua folle incoscienza e quello che matura negli anni, l’amore che non sa vivere e quello che invece resiste per sempre”Cento passi avanti”. Amore a volte espresso anche con ironia: «L’ironia è un’arma fantastica perché ti lascia dire cose terribili con leggerezza, la adoro e mi piace utilizzarla. Nella musica in realtà non lo faccio sempre, ma ho visto che con il passare del tempo mi succede sempre più spesso, anche quando in partenza non ci sarebbe alcuna intenzione. Anche in Quello che non sai fare all’inizio non credevo che avrei usato l’ironia ma è venuta spontanea ed è stata quasi una liberazione».

Cantautrice, pianista, autrice, arrangiatore, Carla Magnoni scrive per sè e per gli altri. Il disco d’esordio si avvale della produzione artistica di Valter Sacripanti, contiene nove brani scritti da Carla e arrangiati con Sacripanti. Partecipano anche musicisti prestigiosi come Giuseppe Barbera, Giuseppe Tortora, Mario Gentili, Riccardo Ciaramellari, David Pieralisi. «Sono tutti grandi musicisti, con eccellenti carriere ed esperienze alle spalle. Sono stata molto felice che abbiano accettato di suonare nel mio disco perché con il loro talento hanno dato sicuramente un valore in più a tutto il lavoro. La musica suonata è un’altra cosa un pò fuori moda, invece quando un musicista suona, nel brano non compare solamente una bella chitarra o un bel pianoforte ma viene aggiunta una personalità, esperienza in più, vita. Soprattutto quando il musicista è bravo non mette solamente uno strumento in una canzone ma mette se stesso. Avete ascoltato ad esempio Giuseppe Barbera che suona in Cento passi avanti? Quello non è solo un pianoforte suonato molto bene, lì c’è la vita di Giuseppe, le sue gioie e i suoi dolori, la sua sensibilità, il suo carattere che si fondono con la mia espressione. Per questo quel pianoforte è così bello».

Cento passi avanti:
1. Quello che non sai fare
2. Autunno fra i capelli
3. Donne
4. Siamo noi
5. Notte insonne
6. Oltre il bene ed il male
7. Digli che è finita
8. Un regalo in più
9. Cento passi avanti

Testi e musiche – Carla Magnoni
Arrangiamenti – Carla Magnoni (2,4,6,7),
Valter Sacripanti (1,3), Carla Magnoni e Valter Sacripanti (5,8)
Produzione artistica – Valter Sacripanti

Musicisti:
Pianoforte in “Cento passi avanti” – Giuseppe Barbera
Pianoforti e Synths – Carla Magnoni
Archi suonati e registrati da Layer Bows (Mario Gentili e Giuseppe Tortora)
Chitarre – David Pieralisi
Fisarmonica- Riccardo Ciaramellari
Programmazione Batterie – Valter Sacripanti

CARLA MAGNONI BIOGRAFIA
Carla Magnoni studia il pianoforte dall’età di sei anni, inizialmente musica classica per poi passare allo studio del pianoforte moderno e armonia all’età di sedici anni. Ha anche una conoscenza base della chitarra ritmica e del sassofono contralto, molto spesso è anche arrangiatrice dei suoi brani, che scrive sin da quando è bambina. Ha studiato “Teoria e tecniche di Mixaggio e Mastering moderni” presso il Fuseroom Studio di Firenze (trasferitosi poi a Berlino). Ha una laurea in ingegneria e 3 diplomi presso la Hope Music School: “Compositore”, “Interprete”,e “Autore di testi” in musica leggera, conseguiti fra il 1998 e il 2000.“Tra gli insegnanti Maurizio Fabrizio, Oscar Prudente, Sergio Bardotti, Oscar Avogadro, Giuseppe Barbera, Mario Lavezzi.

Pianista e voce nel quartetto “No Smoking Band” ha avuto la possibilità di esibirsi dal vivo in teatri e locali per circa 10 anni. Tra le serate importanti a cui ha partecipato da segnalare il concerto dell’ultimo dell’anno 1999 in Piazza San Pietro trasmesso in Eurovisione da Raiuno durante il programma “Millennium”. A Dicembre 2000 è stata intervistata nell’ambito della trasmissione “Dieci minuti con..” (raiuno). AdAgosto 2000 ha seguito della sua vittoria ad un concorso nazionale, ha eseguito un suo brano sul palco di Tor Vergata durante le GMG. All’evento hanno partecipato 2 milioni di giovani ed è stato trasmesso in diretta da SAT2000, da RAIUNO in Mondovisione e da molte emittenti radiofoniche. Un servizio televisivo specifico è stato inoltre trasmesso da RaiUno il 19 Agosto. Il 1 Agosto 2000 apre un concerto di Gatto Panceri ad Abbadia San Salvatore (SI). Dal 2009 al 2018 è stata direttrice e arrangiatrice del gruppo vocale pop a cappella “SetteOttavi” con cui ha inciso due CD, curandone anche la registrazione e il mixaggio.

Dopo un lungo periodo di fermo per motivi personali ha ripreso l’attività di cantautrice nel giugno 2018. Nel mese di settembre 2020 esce il suo primo album “Cento passi avanti” con la produzione artistica di Valter Sacripanti. L’album contiene 9 brani scritti da lei e arrangiati insieme a Valter Sacripanti, nel disco compaiono musicisti importanti, come Giuseppe Barbera nel brano “Cento passi avanti” in versione piano e voce che da anche il titolo all’album, Giuseppe Tortora e Mario Gentili per gli archi, Riccardo Ciaramellari per la fisarmonica, David Pieralisi per le chitarre, Valter Sacripanti per le batterie. Il pianoforte e i synth sono suonati e curati da lei. In questo album ha curato anche la fase di recording delle voci e del mixing mentre il mastering è stato affidato allo studio di Alex Picciafuochi.

UNA CONVERSAZIONE CON CARLA MAGNONI

Cento passi avanti è il tuo album d’esordio. Curioso che un’artista come te, di lunga esperienza, debutti solo ora. Come mai? È vero, è strano. Ma la vita va così e per non avere rimpianti meglio fare le cose tardi che non farle mai. Quando ero una ragazza ci sono state diverse occasioni che però non ho voluto o saputo cogliere, ho tante canzoni nel cassetto, sicuramente non avevo alcuna disponibilità economica né tanto meno la consapevolezza e la conoscenza che ho adesso. Per molti anni la famiglia ha assorbito la mia voglia di musica e non ne ho quindi sentito la necessità. Adesso sono qui e l’importante è quello che si è adesso e quello che saremo in futuro. L’album è stato preceduto da due singoli che ben rappresentano lo spirito dell’operazione. Il primo è Notte insonne: il tema chiave è la forza dirompente dell’amore. Notte insonne rappresenta l’inizio, non necessariamente solo dell’amore ma un pò di tutte le cose. Gli inizi sono sempre pieni di entusiasmo , di adrenalina, di novità, anche di incognite che magari non ci fanno dormire la notte perché non vediamo l’ora di “fare”. L’amore in particolare ha poi questa potenza che ci lascia storditi, ci fa fare le cose più strane, ci rende invincibili e folli.

Il successivo è stato Quello che non sai fare, dedicato alla disponibilità all’ascolto e all’empatia. In entrambi i singoli c’è un approccio inconsueto per tanta canzone d’autore italiana: l’ironia…

L’ironia è un arma fantastica perchè ti lascia dire cose terribili con leggerezza, adoro l’ironia e mi piace utilizzarla. Nella musica in realtà non lo faccio sempre, ma ho visto che con il passare del tempo mi succede sempre più spesso, anche quando in partenza non ci sarebbe alcuna intenzione. Anche in Quello che non sai fare all’inizio non credevo che avrei usato l’ironia ma è venuta spontanea ed è stata quasi una liberazione.

Abbiamo citato la canzone d’autore, dicitura usata e abusata, che però indica un mondo che oggi più che mai è segnato dalla resistenza culturale all’usa e getta della musica contemporanea. Se dovessi definirti, che tipo di autrice ti consideri? Mi considero un autore un po’ fuori moda… nel senso che mi piacciono i concetti espressi che lasciano però aperta la via ad altre varie ed eventuali letture, mi piace sempre mettere del pensiero nei miei testi, mi piace dare un peso ad ogni parola. Adoro la lingua italiana e sono (o spero di essere) tra quegli autori che oltre che al significato ricercano il suono delle parole. Non sono una cultrice dell’usa e getta, nella mia vita come anche nella musica. Mi piace lavorare, investire, lasciare decantare, credo che la musica abbia bisogno di tempo come alcuni vini, per maturare. Tutto questo è assolutamente fuori moda, lo so, ma per me l’importante è essere coerente con quello che sento.

Una delle chiavi di volta del disco è la sua identità musicale, merito anche di Valter Sacripanti e dei musicisti coinvolti. Qual è stato il ruolo di Sacripanti? Valter ufficialmente è il mio produttore artistico per questo album. Nella pratica è stato una guida che non mi ha fatto perdere mai di vista l’obiettivo finale: chi volevo essere artisticamente e cosa volevo dire, aiutandomi a farlo nella maniera migliore, in un modo che fosse più possibile mio ma anche universale, che fosse comprensibile anche se spesso non facile. Mi è stato vicino con rispetto, accompagnandomi senza mai forzare la mia strada ad andare in direzioni non mie. Un ruolo difficile, molto importante che Valter ha saputo ricoprire alla grande. Gli altri nomi da menzionare sono Giuseppe Barbera, Giuseppe Tortora, Mario Gentili, Riccardo Ciaramellari e David Pieralisi: un importante valore aggiunto.

Sono tutti grandi musicisti, con eccellenti carriere ed esperienze alle spalle. Sono stata molto felice che abbiano accettato di suonare nel mio disco perché con il loro talento hanno dato sicuramente un valore in più a tutto il lavoro. La musica suonata è un’altra cosa un po’ fuori moda, invece quando un musicista suona, nel brano non compare solamente una bella chitarra o un bel pianoforte ma viene aggiunta una personalità, esperienza in più, vita. Soprattutto quando il musicista è bravo non mette solamente uno strumento in una canzone ma mette se stesso. Avete ascoltato ad esempio Giuseppe Barbera che suona in Cento passi avanti? Quello non è solo un pianoforte suonato molto bene, lì c’è la vita di Giuseppe, le sue gioie e i suoi dolori, la sua sensibilità, il suo carattere che si fondono con la mia espressione. Per questo quel pianoforte è così bello.

Quanto è stato importante il percorso in musica degli anni passati? quanto c’è in Cento passi avanti della tua esperienza con No Smoking Band, SetteOttavi e altro? Nel mio bagaglio musicale c’è tutto quello che ho vissuto, che ho ascoltato e suonato, come nel carattere di ognuno di noi c’è tutto il proprio passato. È impossibile staccarsi dalle nostre esperienze perché ci formano profondamente. Nella mia musica ci sono io, magari in modo a volte impercettibile, a volte in modo palese almeno per chi mi conosce, ma sono sempre e comunque io insieme a tutta la musica che ho amato.

Sei una donna di musica ma anche di parole, di testi: c’è un filo conduttore che guida quelli del tuo album o ogni brano ha una storia a sè? Il filo conduttore è l’amore, visto nelle sue varie forme, si va dall’amore di coppia, all’amore e il rispetto per se stessi, all’amore malato, all’empatia, c’è l’amore che nasce con la sua folle incoscienza e quello che natura negli anni, c’è l’amore che non sa vivere e quello che invece resiste per sempre. L’importante, nell’amore come nella vita, è non rimanere fermi, è fare sempre “cento passi Cosa ti aspetti da questo lavoro d’esordio?

Più che un’aspettativa ho una speranza: spero che questo album possa far compagnia a qualcuno, che possa dare voce ai sentimenti di altri, che possa appartenere a persone diverse da me. Spero che diventi figlio di un mondo diverso dal mio, che viaggi e viva di vita propria. Questo per me è il successo nella musica: quando una canzone che hai scritto tu diventa bagaglio di altri.

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19 Settembre 2020