Un concept-album, ispirato dal romanzo “Novocaina”, che segna un cambiamento importante per il cantautore 11 brani e un’esclusiva “Ghost tranck”, con la voglia di sperimentare 

 

Venerdi primo giugno uscirà “Che Cosa Ci Siamo Fatti” (Honiro Label/Sony Music) il nuovo progetto discografico di inediti di Briga che segna il cambiamento nel percorso artistico del cantautore romano.

“Ho scritto e suonato il disco che desideravo da tempo facendo leva sulle esperienze accumulate nella mia vita fatta di musica, libri, viaggi, persone, amori, quartieri, calcio, vizi e domande. Per questo nuovo album ho scelto di stravolgere il mio stile musicale – un disco con l’anima e con le ali, malinconico, sfrontato, elegante e tachicardico, onesto e fedele a me stesso – e di assecondare questo cambiamento su tutto il piano della comunicazione, anche e soprattutto a livello iconografico: già dal nuovo shooting che mi ritrae, infatti, emerge la volontà di rimarcare l’idea del concept-album con la scelta di location suggestive ed evocative…un supermarket notturno, una piscina vuota o un vecchio tram degli anni 50”.

La crescita stilistica è evidente nell’album più maturo di Briga, un “concept” sull’incapacità relazionale dei ragazzi, sulle loro insicurezze, che confondono la richiesta d’amore con una richiesta di aiuto: 11 canzoni e una “ghost track”, con una linea musicale omogenea, quasi fosse un’opera in più atti, in un’escalation di emozioni. Codice generazionale che descrive gli stati d’animo più disparati, “Che cosa ci siamo fatti” suona “Nineties”, è cantautorale – nell’accezione più originale del termine – con qualche ricercata citazione, è l’evoluzione di un artista con una grande voglia di sperimentare, che ha iniziato con il rap (“perché avevo paura di cantare”) per arrivare al british rock e al suono del piano elettrico Wurlitzer.Il progetto è, cosi, un’esperienza di ascolto inedita, un’immersione completa nel mondo di Briga e di questa (nuova) generazione, nata nel pieno della retorica della crisi di valori (prima che economica), con una digitale solitudine di fondo, che continua in ogni modo a cercare nuovi punti di riferimento …

“In un mondo in continua evoluzione, ci sono cose che stanno lì e non cambiano mai come le stelle nel cielo, come Roma, come Trastevere, come il campionato di calcio, come la cenere di una sigaretta che finisce troppo presto. E per quanto ci possiamo sforzare di essere qualcos’altro in funzione di qualcun altro, quando questo gioco delle parti cessa di esistere, ritorniamo ad essere ciò che siamo”.

Briga oggi è un cantautore con meno di trent’anni ma, dal suo modo di comunicare e dai progetti realizzati fin qui, sembra che abbia vissuto almeno già due vite: da adolescente ha viaggiato molto all’estero, ha iniziato a scrivere musica in Danimarca, e a Madrid ha collaborato con artisti spagnoli, prima di rientrare a Roma, dove oggi vive. Le collaborazioni in studio e nei live con gli artisti più importanti della nostra musica e il talent “Amici” di Maria De Filippi lo hanno “consegnato” al grande pubblico, uscendo dai confini più underground (e ormai lontani) del rap. “Che cosa ci siamo fatti” arriva dopo gli album “Alcune Sere”, “Never Again”, “Talento” – ispirato dal viaggio emotivo del suo romanzo,“Novocaina’ – Una storia d’amore e di autocombustione” (Rai Eri/Ninho de Rua), pubblicato lo scorso anno – ed è ricco di sonorizzazioni e soggetti cinematografici tanto da immaginare che, presto, possa diventare un film (magari con la regia dello stesso Mattia!?).

Questi i titoli delle canzoni contenute nel disco: SE TI SBRANASSERO GLI SQUALI; CHE COSA CI SIAMO FATTI; CIAO PAPA’; NEGLI OCCHI TUOI; MI VIENE DA RIDERE/TRASTEVERE; DOPO DI NOI NEMMENO IL CIELO; OVERLAY; STRINGITI A ME; MI SENTO STRANO; TI PIACE ANCORA, QUI?; VOLEVO ESSERE PER TE.

Il linguaggio di Briga è quello di una generazione (quella di oggi) immersa nell’epoca della precarietà (si ascoltino brani come “Che cosa ci siamo fatti”, “Negli occhi tuoi”, “Ti piace ancora, qui?”) e costruisce un dialogo cadenzato di interlocuzioni e interpunzioni per esprimere un palese disagio interiore (“Mi sento strano”) nel ricercare un posto e un ruolo nella società. Centrale è “Ciao Papà”, canzone che funge da anello di congiunzione tra passato e futuro, dove Mattia fa i conti con se stesso, accetta ciò che oggi è e lo metabolizza raccontandolo al padre: “quel buco nello stomaco” nel brano richiama la tradizione nobile del cantautorato, parafrasi letteraria di metafore quali”Mio padre ha un buco in gola” di Antonello Venditti, che, guarda caso, è tra i grandi con cui Briga ha collaborato. Eppoi c’è Roma, la libertà di un amore vissuto nella sua città, scritto sui muri, tra le luci delle vie nel silenzio della notte, la “sua” Trastevere come Kensington e Notting Hill, come Manhattan e Brooklyn (nel brano “Mi viene da ridere [Trastevere]”. Le tante incertezze, la quotidianità con le sue insidie, risolte con un TI AMO (concentrate in “Dopo di noi, nemmeno il cielo”): la spinta, la forza di cambiamento in una storia d’amore con la produzione affidata ai ‘prod by Enemies’ Yoshimitsu e Manusso, produttori musicali dell’ambiente Hip-Hop).

“Che cosa ci siamo fatti” è un disco completo – ci sono episodi come il cyber-uomo di “Overlay”, il pezzo più psichedelico dell’album, definibile come ‘industrial’ al limite del nevrotico, dove si fondono diversi generi come l’elettronica, l’ambient e il rock. Testo strutturato sulla metafora del cyber-uomo, dove la memoria umana è una RAM, il cervello è un Server e il cuore è una CPU che scatena impulsi; l’amore con la “A” maiuscola di “Stringiti a me” e di “Volevo essere per te” – in cui Briga racconta i sentimenti a tutto tondo raccontandosi con le parole e la passione di chi è lanciato verso nuove e forti consapevolezze artistiche. L’album, prodotto da Honiro Label, sarà disponibile in digitale, in cd e in vinile. In occasione dell’uscita del disco, il primo giugno sarà pubblicata anche una versione Deluxe edition (con 5 tracce esclusive in aggiunta) disponibile in anteprima unicamente in streaming premium (Spotify, Apple Music, TimMusic, ecc.) per 14 giorni; a partire dal 15 giugno invece, sarà anche disponibile in download su iTunes e in streaming su tutte le piattaforme digitali. Al disco hanno collaborato, tra gli altri, Boosta (Subsonica), Fabio Massimo Colasanti (Pino Daniele), il direttore d’orchestra Enzo Campagnoli e il sassofonista Fabrizio Dottori. Una volta pubblicato l’album, lo aspetta il pubblico e i suoi innumerevoli fan nell’Instore tour (vedi
calendario).

Che cosa ci siamo fatti:  L’apertura dell’album è affidata a SE TI SBRANASSERO GLI SQUALI: non c’è intro strumentale in questo primo brano ma solo il “cantato” perché arrivi immediato all’ascoltatore il significato delle parole e il tema principale del testo: la repulsione dell’artista nei confronti del cacciatore e del carnivoro immaginando di mettere le ali ai predatori per farli volare via (“Ciao../ Volevo dirti/ Che anche se non vuoi/ Io sarò con te/ Fino a quando poi/ Tutti questi squali/ Intorno a noi/ Non avranno ali/ E se ne andranno via/ Senza nostalgia”). Title-track del disco, brano dalla forte matrice british-rock che ha anticipato l’uscita del disco, in radio dal 18 maggio, Che cosa ci siamo fatti è un’analisi delle storie d’amore di questa generazione, fondate su un forte senso di dislocazione…molto spesso ci si aggrappa ad un’altra persona e non si riesce ad accettare la solitudine come assunto dell’esistenza umana, finendo quindi col farsi del male a vicenda (“Di errori potrei/ Non farne più/ E ognuno dei miei/ Comunque sei tu/ Che mi manchi sempre più/ Con quegli occhi stanchi/ Tu sai che dovrei accorgermi/ Dell’ansia che hai/ Vivendo con me/ Che non sono come tu.. ..come avevi in mente”).

C’è tutta la nostalgia del ritorno alla normalità in Ciao papà e una citazione fortemente voluta, ‘Io vorrei bere una Coca con te’ (di Frank O’Hara): la semplicità delle emozioni raccontate nel testo sono esaltate da una composizione armonica volutamente semplice. Il brano funge da anello di congiunzione tra passato e futuro; Briga fa i conti con se stesso, accetta ciò che è e lo metabolizza raccontandolo al padre (“Ciao Papà/ Che il mondo fosse scomodo/ Non è una novità/ Io sono sempre il solito/ Ma a volte non mi va/ Sorridere per niente/ Mi fa sentire uguale/ A tutta questa gente/ Di sale/ E io vorrei bere una coca con te/ Camminando per la strada/ Di domenica alle 3/ Quando mi porti allo stadio/ Con il freddo che c’è/ sento addosso il tuo profumo/ Tra i fumogeni di un gol/ E l’amaro del caffè/ Ciao papà/ Ricordi che il mio sogno era/ Giocare in Serie A…”).

Negli occhi tuoi è la ballad del disco: quando hai di fronte la persona che ami sapendo che non è quella giusta per te, e quindi la ami ancora di più (“Come se/ Tra di noi/ Fosse immenso/ E tu non sai che dire/ Ancora/ E trema la città/ E crollano le mie insicurezze/ Con le esitazioni”). In un mondo in continua evoluzione, ci sono cose che stanno lì e non cambiano mai come le stelle nel cielo, come Roma, come Trastevere, come il campionato di calcio, come la cenere di una sigaretta che finisce troppo presto. Questa è la traccia num #5

Mi viene da ridere [TRASTEVERE], un brano privo di pause ritmiche ad evidenziare il costante inseguirsi del tempo (“E se guardo le stelle/ Sono sempre le stesse/ Che guidavano mamma e papà da ragazzi/ Negli anni ’70/ E non cambia mai niente/ Certe cose non hanno età/ Meritiamo l’eternità/ Come “L’ultima cena”).

Dopo di noi, nemmeno il cielo sintesi ben riuscita tra il pop e il rap, tra strofe ritmate e serrate ai ritornelli cantati. E’ questo il genere che contraddistingue Briga e che lo rende padrone del cross-over, come già successo con le hit ‘Sei di Mattina’, ‘L’Amore è Qua’ o ‘Come un Tuono’. La produzione di questo brano è di Yoshimitsu e Manusso, produttori musicali dell’ambiente Hip-Hop. (Quanta arroganza nello sguardo mio/ Solo per fingere che è tutto ok/ Mi dici: ‘prima conta fino a 10’ / Ma se m’impegno, a stento arrivo a 6/ Mi sono spinto oltre l’istinto/ Per darti ciò che desidero/ E mi distinguo da un animale Perché so di essere libero…) È il pezzo più psichedelico dell’album, definibile come ‘industrial’ al limite del nevrotico, dove si fondono diversi generi come l’elettronica, l’ambient e il rock: OVERLAY. Testo strutturato sulla metafora del cyber-uomo, dove la memoria umana è una
RAM, il cervello è un Server e il cuore è una CPU che scatena impulsi (Sei solo un errore/ Di programmazione/ Di questo mio server/ Senza Processore/ Sei l’antimateria/ Nel mio CPU/ Sei un vortice imbuto/ Nei mari del Sud/ Sai prendermi/ Come sei/ E accendermi/ L’overlay).

Il brano è stato prodotto a Buenos Aires nel 2016. STRINGITI A ME vanta la collaborazione di musicisti e direttori di orchestra come Enzo Campagnoli (per l’unico piano a coda suonato nell’album) e Fabio Massimo Colasanti (storico chitarrista di Pino Daniele). (“Di tutto ciò che questa vita mi abbia regalato/ Niente è come te (niente è come te)/ E di tutte quante le donne che mi avranno amato/ Ho amato solo te (per davvero te)/ Di tutto ciò che questa vita mi abbia regalato,/ Niente è come te (niente è come te)/ E di tutte quante le storie che mi han raccontato/ Credo solo a te (Credo solo a te)”).

MI SENTO STRANO è un brano che parla da sé: “Ogni tanto/ Anche io/ Perdo il senso/ Del controllo/ E mi sento strano/ Come un uragano/ Ogni tanto/ Anche io/ Se mi sento/ Minacciato/ Poi divento matto/ Stai attenta/ Scusami/ Non ho mai voluto illuderti/ Solo che la notte ho gli incubi/ Sudo freddo e sento i brividi/ E mi sento solo”. Briga e la sua prevaricante personalità. Briga e la sua dolcezza nel chiedere indulgenza e comprensione per le sue fragilità.

In questo brano il vero protagonista è il sax di Fabrizio Dottori. TI PIACE ANCORA, QUI? Descrive alla lettera l’incapacità di stabilire un contatto reale con le persone, il vero dramma delle nuove generazioni, molto spesso immerse in una realtà virtuale e in un isolamento auto-inflitto (“Viviamo in una scatola di ferro/ Con una coperta con le ballerine di Matisse/ E una finestra al terzo piano/ Che si affaccia su una strada/ Che di giorno è una tempesta/ Ma di notte è già deserta/ E ti ho mai detto che ti amo/ O sono solo un visionario/ E non sapevi che ‘lontano’/ È la parola più dolce del vocabolario”).

VOLEVO ESSERE PER TE è il pezzo più ricco a livello musicale, che più si avvicina alla sonorizzazione cinematografica. I timpani scandiscono la profondità delle immagini, l’iconografia malinconica, quasi spettrale, è rimarcata ancor di più dal suono del Würlitzer e dall’ossessiva ripetizione delle frasi e dello schema metrico. Tributo a ‘Nine Inch Nails’ (“E io volevo essere per te/ Essere per te/ E io volevo essere per te/ Essere per te/ Amerò tuo padre come fosse un santo/ Amerò tua madre come fosse mia/ Abiterò il tuo cuore e come per incanto/ Ci costruirò una casa con la fantasia/ E poi ci metterò dentro una slot machine/ Per far passare in fretta questa malattia/ Tu non pensare mai che insieme a te ci gioco/ È solo un forte sfogo di Ludopatia”).

Tour instore

L’instore tour partirà dal primo giugno proprio il giorno d’uscita del disco, con un doppio appuntamento: al Varese Dischi di VARESE (via Manzoni, 3 – ore 15.00) e al Mondadori Store di MILANO (Piazza Duomo, 1 – ore 18.00). Le altre tappe a giugno saranno domenica 3 al Media World c/o CC Verona Uno di SAN GIOVANNI LUPATOTO-VERONA (via Monte Cristallo – ore 17.30). Lunedi 4 a La Feltrinelli di SAVONA (via C. Astengo, 11 – ore 15.00) e al Mondadori Bookstore di GENOVA (via XX Settembre, 27R – ore 18.00). Martedì 5 allo Sky Stone & Songs di LUCCA (Piazza Napoleone, 22 – ore 15.00) e alla Galleria del Disco di FIRENZE (Le Murate Caffè Letterario – ore 18.00). Mercoledì 6 a La Feltrinelli di LATINA (via A. Diaz, 10 – ore 15.00) e alMondadori Bookstore di FROSINONE (via Aldo Moro, 223 – ore 18.00). Giovedi 7 alla Discoteca Laziale di ROMA (via Mamiani, 62 – ore 16.30). Venerdi 8 al Mondadori Bookstore di GROSSETO (Corso Carducci, 9 – ore 15.00) e al Mondadori Bookstore di VITERBO (Piazza della Rocca 29 – ore 18.00). Sabato 9 al CC L’Arca di Capena di CAPENA ROMA (via Tiberina, 73° – ore 20.00). Domenica 10 al CC Le Bolle di EBOLI-SALERNO (Località Serracapilli – ore 17.30). Martedi 12 al Maistrello Musica di RIETI (via delle Orchidee, 6 – ore 15:00) e a La Feltrinelli di PERUGIA (Corso Pietro Vannucci, 78-82 – ore 18.00). Mercoledì 13 a La Feltrinelli di BOLOGNA (Piazza Ravegnana, 1 – ore 15.00) e a La Feltrinelli c/o Barilla Center di PARMA (via Emilia Est snc – ore 18.00). Giovedi 14 al Mondadori Bookstore di TORINO (via Monte di Pietà, 2 ang. Via Roma – ore 15.00) e al Muzak Dischi di CUNEO (C.so Nizza, 27 – ore 18.00). Sabato 16 CC Auchan Mugnano di NAPOLI (via Pietro Nenni, 54 – ore 17.30). Domenica 17 al Mondadori Bookstore di BARI-ANDRIA-TRANI (corso Cavour, 132 – ore 15.00) e al CC Gargano di FOGGIA (Contrada Pace – Loc. Macchia Monte Sant’Angelo – ore 18.00).

Crediti

Se ti sbranassero gli squali Lyrics & Voice: Mattia Bellegrandi – Acoustic Guitar: Mario Romano – Wurlitzer, Keys, Piano & Additional Strings: Boosta – Sax : Fabrizio Dottori – Bass: Boosta – Drums: Danilo Menna – Additional Background Vocals: Boosta – Recording, Mix & Master: Giuseppe Taccini – Recorded & Arranged in Val di Pesa, Tuscany, Italy

Che cosa ci siamo fatti Lyrics & Voice : Mattia Bellegrandi – Acoustic Guitar : Mario Romano – Electric Guitar : Mario Romano – Piano, Keys & Synths : Boosta – Bass : Boosta – Drums : Danilo Menna – Additional Background Vocals : Giuseppe Taccini – Recording, Mix & Master : Giuseppe Taccini – Recorded & Arranged in : Val di Pesa, Tuscany, Italy

Ciao papà Lyrics & Voice : Mattia Bellegrandi – Piano : Giuseppe Taccini – Recording, Mix & Master : Giuseppe Taccini – Recorded & Arranged at : ‘Le predizioni Studio’, Rome

Negli occhi tuoi Lyrics & Voice: Mattia Bellegrandi – Acoustic Guitar: Mario Romano – Electric Guitar: Boosta – Piano & Strings: Boosta – Additional Strings : Giuseppe Taccini – Bass: Nico D’Angiò – Drums: Danilo Menna – Recording, Mix & Master: Giuseppe Taccini – Recorded & Arranged in Val di Pesa, Tuscany, Italy

Mi viene da ridere/ Trastevere Lyrics & Voice : Mattia Bellegrandi – Acoustic Guitar : Mario Romano – Electric Guitar : Boosta – Wurlitzer : Boosta – Bass : Boosta – Drums & Percussions : Danilo Menna, Boosta – Additional Background Vocals : Boosta, Giuseppe Taccini – Recording, Mix & Master : Giuseppe Taccini – Recorded & Arranged in : Val di Pesa, Tuscany, Italy

Dopo di noi nemmeno il cielo Lyrics & Voice : Mattia Bellegrandi – Prod. By : Enemies (Yoshimitsu & Manusso) – Acoustic Guitar : Mario Romano – Recorded at : ‘Enemies Lab’, Rome – Mix : Enemies – Additional Mix & Master : Giuseppe Taccini

Overlay Lyrics & Voice: Mattia Bellegrandi – Electric Guitar: Mario Romano, Giuseppe Taccini – Piano & Synths : Boosta – Additional Synths: Mario Romano, Giuseppe Taccini – Bass : Boosta, Giuseppe Taccini – Drums : Danilo Menna – Additional Background Vocals: Boosta – Recording : Giuseppe Taccini, Fabrizio Facioni – Mix & Master: Giuseppe Taccini – Recorded & Arranged at : ‘Lepredizioni Studio’, Rome & Val di Pesa, Tuscany, Italy – Drums Recorded at : ‘Lo Studio di Pino’, Rome

Stringiti a me Lyrics : Mattia Bellegrandi, Francesco Caronna – Voice : Mattia Bellegrandi – Acoustic Guitar : Mario Romano – Electric Guitar : Mario Romano, Fabio Massimo Colasanti – Grand Piano : Enzo Campagnoli – Strings Arrangement : Emanuele Bossi – Synths : Fabio Massimo Colasanti, Giuseppe Taccini – Bass : Nico D’Angiò – Drums : Danilo Menna – All the instruments have been recorded at : ‘Lo Studio di Pino’ (Rome) by Fabrizio Facioni, except for Voice : Tano Zappalà, ‘Virtual Estudio’ (Buenos Aires, Argentina) – Grand Piano : ‘Plastic Studio’, Rome (rec. by Fabrizio Facioni) – Produced and Arranged by : Fabio Massimo Colasanti Mix & Master : Giuseppe Taccini

Mi sento strano Lyrics & Voice : Mattia Bellegrandi – Acoustic Guitar : Mario Romano – Electric Guitar : Mario Romano, Fabio Massimo Colasanti, Giuseppe Taccini – Piano : Giuseppe Taccini – Moog & Synths : Fabio Massimo Colasanti – Bass : Nico D’Angiò – Drums : Danilo Menna – Recording : Fabrizio Facioni, Fabio Massimo Colasanti, Giuseppe Taccini – Mix & Master : Giuseppe Taccini – Recorded at : ‘Lo Studio di Pino’, Rome – Produced & Arranged by : Fabio Massimo Colasanti

Ti piace ancora, qui? Lyrics & Voice : Mattia Bellegrandi – Electric Guitar : Giuseppe Taccini – Grand Piano : Giuseppe Taccini – Sax : Fabrizio Dottori – Strings & Synths : Giuseppe Taccini – Recording : Giuseppe Taccini, ‘Lepredizioni Studio’ (Rome), except for : Grand Piano : Fabio Massimo Colasanti & Fabrizio Facioni, ‘Lo Studio Di Pino’ (Rome) – Mix & Master : Giuseppe Taccini

Volevo essere per te  Lyrics & Voice: Mattia Bellegrandi – Electric Guitar : Mario Romano Wurlitzer, Piano & Synths : Boosta – Sax : Fabrizio Dottori – Drums : Danilo Menna – Additional Percussions : Boosta – Recording, Mix & Master : Giuseppe Taccini – Recorded & Arranged at : ‘Lepredizioni Studio’, Rome & Val di Pesa, Tuscany, Italy The entire record has been written and produced by Mattia Briga, except for ‘Mi Sento Strano’ (prod. by Fabio Massimo Colasanti), ‘Stringiti a Me’ (prod. By Fabio Massimo Colasanti & written with Francesco Caronna) and ‘ Volevo Essere Per Te’ (prod. by Boosta).

29 Maggio 2018