A otto anni di distanza dal debutto ‘Atto I’, il sestetto pugliese pubblica il nuovo disco: i testi della scrittrice Maria Giuseppina Pagnotta per un progressive-rock mediterraneo, melodico e scattante

“Percorsi è un lavoro molto personale, ogni brano ha una sua storia riguardante qualcosa di realmente accaduto. Ci sono i momenti di pura creatività musicale senza chiudersi in uno stile definito, come accade in Eurasia che apre l’album. E mi vedrai… per te è una sorta di dialogo spirituale con una persona che purtroppo non c’è più, con cui verso la fine si dà un appuntamento quando sarà il momento giusto per rivedersi. L. …tu per sempre è il racconto di una storia d’amore finita con una grande delusione, pezzo scritto e realizzato in soli tre giorni. Male Interiore (la mia età) è una riflessione finale, che lascia liberi gli ascoltatori di dare una propria interpretazione”. Massimiliano Monopoli – violinista, compositore e fondatore dei Plurima Mundi – presenta così l’itinerario musicale e spirituale di Percorsi, il nuovo album della band pugliese.

Nati nel 2004 a Taranto, i Plurima Mundi sono la creatura di Massimiliano Monopoli, violinista di estrazione classica ma amante del rock, che con la band ha immaginato un progressive al crocevia tra elementi classici, spinte rock, melodie mediterranee e influenze dalla fusion alla musica per il cinema.

Uscito a otto anni di distanza dal debutto Atto I e distribuito a livello internazionale da BTF, Percorsi è un lavoro ricco di novità: un album emozionante e policromatico, che parte da riflessioni intime che diventano universali. E’ trascorso un lungo periodo dal primo disco, l’organico è cambiato, la band ha suonato molto e si è rafforzata in maniera tale da entrare in sala con un ottimo affiatamento, tanto che Percorsi è nato dal vivo in studio. Il progressive dei Plurima Mundi nasce da vecchi amori come PFM, Yes e Deep Purple, ha la peculiarità dell’ampiezza di esperienze dei singoli membri, ognuno con la sua personalità e il suo percorso. In comune c’è la provenienza da ambienti colti, che favorisce la congiunzione tra rock e musica classica, con una forza melodica ed espressiva tutta italiana: “I nostri studi classici ci hanno dato la possibilità di sviluppare i brani in modo quasi sinfonico, almeno dal punto di vista degli arrangiamenti. Ma non vogliamo passare per presuntuosi né ostentare qualcosa, infatti durante la composizione ho voluto far prevalere l’aspetto melodico, anche strumentalmente parlando. Perciò si sono evitati soli fini a se stessi in favore di un fraseggio in cui i singoli strumenti, compresa la voce, potessero esprimersi in modo più semplice e diretto”.

Rispetto ad Atto I c’è una maggiore ricerca, come sottolinea Monopoli: “Percorsi è più cerebrale, irrequieto, con tinte scure e sonorità più consistenti. Per esempio mi è piaciuto diversificare il suono del violino elettrico con un effetto di wah wah chiuso, che in alcuni momenti fa una specie di seconda voce di tappeto allo splendido timbro di Grazia Maremonti, mentre in altri frangenti rende il tutto in modo molto più umano e misterioso; invece l’intro di chitarra in Male interiore sembra voler risvegliare lentamente la mente da uno stato di oblio”. Centrale nell’economia di Percorsi è il lavoro sui testi, scritti da Maria Giuseppina Pagnotta, apprezzata scrittrice, sceneggiatrice e artista: “Già dal primo incontro, leggendo alcuni suoi scritti, mi sentii “riflesso” in quello che aveva realizzato e mi piaceva molto la semplicità con cui raccontava il suo mondo, il suo modo di vedere ogni cosa. È stato spontaneo e naturale chiederle di scrivere i testi. Abbiamo lavorato molto bene, con grande entusiasmo, e posso dire che il suo lavoro ha dato “la parola giusta” ai brani che stavo componendo”.

Percorsi:

1. Eurasia
2. E mi Vedrai… per te
3. L. … tu per Sempre
4. Male Interiore (La Mia Età)
5. (Bonus Track): L. … tu per Sempre (Single Version)

Plurima Mundi:

Massimiliano Monopoli: violino
Grazia Maremonti: voce
Massimo Bozza: basso
Silvio Silvestre: chitarra
Gianmarco Franchini: batteria
Lorenzo Semeraro: pianoforte

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